Siamo il frutto di IERI e l'immagine di OGGI ma il nostro DOMANI dovremo cercarlo nel passato




E' di qualche giorno fa un articolo , pubblicato su una nota testata giornalistica, che titola "Giovani, laureati e disoccupati"; una istantanea della cruda realtà con la quale sono costrette a scontrarsi sia le aziende, quando cercano un profilo tecnico specifico, che i candidati in cerca di lavoro.

Convinti che lo studio e la laurea possano garantire l'occupazione ideale (e quasi sempre dietro ad una scrivania ed un pc) si investono anni e soldi in una formazione universitaria che spesso non sfocia nel lavoro dei propri sogni...sarebbe forse da rivedere questa convinzione aprendo scenari in lungimiranza analizzando ciò che oggi offre l'economia. e non solo quella italiana.

Guardiamo quanti laureati sono occupati nei call center, attività che certamente non richiede una preparazione "accademica"!

Circa venti anni fa uno studio inglese pubblicò una ricerca asserendo che nei due decenni successivi i mestieri più richiesti sarebbero stati quello di parrucchiere al primo posto e di badante al secondo.
Uno scenario assolutamente impensabile! Tutto evolveva verso la «knowledge economy» l’economia della conoscenza, in cui solo chi possiede  un alto livello di istruzione può sperare di diventare così flessibile da adattarsi ai cambiamenti continui indotti dall’innovazione nel mercato del lavoro.

In questi ultimi venti anni abbiamo sottovalutato i diversi aspetti socio-evolutivi derivanti dalla globalizzazione e soprattutto gli aspetti socio-economici che ne derivano: in un contesto dove la manifattura viene delocalizzata per contenere i costi di produzione oppure importata direttamente dall'Est Europa, dalla Cina o dall'India, il lavoro manuale è stato "socialmente declassato" a lavoro non dignitoso! Troppa fatica e bassa remunerazione, il risultato è che sono pochi i giovani che sognano di aprire una "bottega", fare l'idraulico, l'elettricista, il sarto....Forse il cuoco si, ma solo il cuoco famoso! Questi gli esempi di successo pubblicizzati dai media!

Siamo il frutto del nostro passato e l'immagine del nostro presente: per la maggiore è la volontà dei genitori a voler dare ai figli le possibilità che loro stessi non hanno avuto, a volte anche accantonando la vera loro indole, tanto ne è che spesso il percorso scolastico è già deciso a tavolino e sicuramente non contempla l'Istituto Professionale ma il Liceo.

Il risultato è che su ampia scala c'è difficoltà a reperire figure professionali specifiche soprattutto nella produzione manifatturiera e dall'altra non c'è la giusta preparazione. Il dato che preoccupa è il fatto che è una tendenza costante e dunque non destinata a cambiare nel breve periodo.
Il nostro futuro è nei lavori che oggi non facciamo più e per i quali non siamo preparati, è negli occhi e nei racconti dei nostri anziani, è nelle loro mani e nelle loro storie la vera #passioneperillavoro che ha dato vita a tante #aziendedisuccesso e ad oggetti anche "cult" che sono di uso comune e oggi prodotti magari in Cina e su larga scala.

Rischiando l'anacronismo si può asserire che "Siamo il frutto di IERI e l'immagine di OGGI ma il nostro DOMANI dovremo cercarlo nel passato!".


Costantini Gabriella

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